L'Artista

Vive e lavora a Voiron vicino Grenoble
Nato nel 1962, a Fourmies nel Nord della Francia, segue le scuole di Belle Arti di Rouen e Cherbourg e nel 1987 si trasferisce a Grenoble.
Dal 1991 al 1997 espone nella galleria Antoine de Galbert et partecipa a diverse mostre collettive e mostre personali.
Dal 1990, espone in Francia e all'estero, tra cui gli Stati Uniti (particolarmente durante un workshop condotto da Anthony Caro), Gran Bretagna, Polonia, Finlandia a Kuopio Museum, Svizzera, Belgio e Nuova Zealand.
“Ha presentato ultimamente al Museo Hebert à La Tronche, la mostra "Giorni di sole".
"Affascinato dai segreti e misteri della nostra vita quotidiana, dalla nostra esistenza sballottata e lo sconvolgimento del mondo ...Ho scelto la carta del giornale che raccoglie tutti i segni della nostra vita, il metallo che struttura e guida cosi che l’assemblaggio che collega” (V Gontier)
Mi piace quello che il fotografo Samuel Moraud dice di Vincent Gontier:
Il lavoro di Vincenzo Gontier è una cerca, una cerca di verità, anzi una ricerca della sua verità. Nella sua arte ci sono valori forti l'ambivalenza e l’opposizione: tra forza e fragilità, tra il duro e il morbido, tra pieno e vuoto, tra il permanente ed il deperibile ...
Il museo Hebert ha detto di lui:
Vincent Gontier ha fatto dei giornali, effimeri stampati che accompagnano la nostra vita quotidiana, il suo marchio di fabbrica. Da quasi trent'anni, li riunisce, piegandoli e spiegandoli, mettendo in volume i contrari: fragilità e forza, flessibilità e rigidità, carta e acciaio.
Egli imprigiona o libera questi materiali, lavorandoli o sagomandoli a dimensioni estetiche e poetiche. I "Compactus", combinando fasci di giornali e di acciaio con gli "Croquis Sculptures", che sono le loro versioni ridotte, poi il "Synapses" e gli "Origami", dove il singolo foglio di carta è precisamente avvolto e piegato, testimoniano del suo interesse quasi ossessivo per la carta stampata.
“Jours de soleil” è il nome di una serie di "disegni bruciati", derivante dalla recente ricerca dell'artista, è anche il titolo di una mostra, testimonio della fase finale del suo rapporto con la carta. Con questi nuovi disegni, Vincent Gontier ripristina il giornale nella sua funzione originale d’informazione: il foglio teso è aperto alla lettura.
I carichi di carta prendono forme geometriche complesse, morbide e meravigliose. Come si tratta spesso di fogli di giornali, queste opere funzionano come metafore della memoria: la compressione del tempo, registrando i ricordi in una forma che combina contrazione e accelerazione, singolarità e continuità.
Le sculture di Vincent Gontier combinano la carta e l'acciaio, in un rapporto di forza in cui la carta è rinchiusa, imprigionata fra strutture in acciaio e nello stesso tempo questo evidenzia la fragilità della carta fra le ganasce in acciaio, e dà tutto il senso artistico e simbolico al suo lavoro.