v Musée du Cartonnage et de l'Imprimerie de Valréas

quill Il Museo


musee du catronnageQuesto museo è unico in Francia. E' gestito da una dinamica direttrice la Signora Magali Baussan. Si ripercorre la storia della produzione e dei tipi di stampa dei cartoni e ondulati. Valréas è la capitale francese del cartone (questa attività è nata in Francia i questa città). Sono esposti macchinari dall'origine della produzione (metà del XIX secolo) a ad oggi, rappresentando più di un secolo e mezzo di creazione.

Nel XIX secolo ha inizio la rivoluzione industriale: l'allevamento del baco da seta - sericoltura - è preponderante in questa regione. Un'allevatore di bachi da seta rimasto famoso Auguste Meynard, chiedete a Ferdinando Revoul, di fargli scatole di cartone di piccole dimensioni per la conservazione di semi di bachi da seta. Questa tecnica di produzione, si estese poi alle scatole di dolciumi, profumi, prodotti farmaceutici, favorendo lo sviluppo dell'industria della stampa della litografia. Valréas conosce allora i suoi giorni di gloria per diventare Capitale europea della cartotecnica et dei scatolifici, tutto onorato oggi in questo museo.
La parte storica della fabbricazione di scatole, è completata da mostre temporanee o permanenti di artisti che utilizzano la carta come un vettore o come veicolo per le loro opere, tra cui Bernard Lagneau primo fra tutti, Marion Lamy, Pierre Riba, Sylvie Reno, ... .

L'esposizione Bernard Lagneau a preso fine il 30 settembre 2012
Bernard Lagneau artista visivo è il nostro ospite d'onore. Di rinnomata mondiale, è lo sponsor del museo. Bernard è lo specialista di opere in cartone ondulato e delle architetture effimere.
Già il 27 giugno 1991, in occasione della sua inaugurazione, il museo ha ricevuto Bernard Lagneau invitando a scoprire i suoi "Templi-Cabanes." Oggi, l'artista traduttore, interpreta di questo particolare materiale, stabilisce il dialogo fra le sue sculture meccanizzata in cartone con le collezioni permanenti, tecniche e industriali del museo. Questo meccanizzazione invitata a esplorare l'espressione del movimento nello spazio, da cui il nome "luogo meccanizzato"

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